Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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La vicenda del nuovo ospedale trentino si arricchisce ora di un nuovo filone di indagini che coinvolgono Guardia di Finanza e Magistratura penale. È presto per trarre conclusioni e persino per ipotizzare scenari futuri, ma già ora è di tutta evidenza che si determineranno nuovi ritardi. Dopo più di un decennio in cui si è discusso della necessità di un nuovo ospedale a Trento, smantellando l’attuale S. Chiara, finalmente nel 2011 (11 anni fa!) è iniziato concretamente l’iter realizzativo con bandi e progetti a cui hanno partecipato alcune fra le maggiori imprese costruttrici a livello nazionale. Ad oggi tale iter non può dirsi ancora concluso per una serie di ricorsi e controricorsi che finora hanno impedito la posa della prima pietra. L’unica cosa certa, finora, era l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, al posto di alcune caserme dismesse dall’esercito a Trento sud. Dico “finora” perché recentemente sono emersi sulla stampa locale altre ipotesi di localizzazione: il Dirigente generale della sanità, dott. Ruscitti, gradirebbe l’area “S. Vincenzo” a Mattarello, mentre il Dirigente generale della Protezione civile (e altro), ing. De Col, vorrebbe mantenere il NOT dove è stato finora previsto. Il Presidente Fugatti, cui ora compete sbrogliare la matassa, riflette e non parla. Parlano altri; chi auspica una autorità che in casi di contenzioso sulle opere pubbliche, decida e proceda, dimenticando che questa autorità già c’è e si chiama Giunta provinciale. La Magistratura si limita ad accertare se le norme siano state applicate correttamente, non può certo sostituirsi all’autorità amministrativa; chi infine suggerisce di azzerare tutto e riprendere su altre basi. Essendo emerse nel dibattito di questi ultimi mesi carenze progettuali consistenti, tali forse da rendere già obsoleta una struttura ancora da costruire, quest’ultima ipotesi appare ragionevole, anche se ciò inevitabilmente comporterà nuovi ritardi. Poiché ormai nessuno ha dubbi sulla necessità della nuova struttura (l’attuale ospedale ha circa 50 anni e la sua manutenzione costerà probabilmente nel tempo più che la sua demolizione e costruzione del nuovo ospedale) vorrei invitare a riflettere su come finanziare la nuova struttura. La scelta attuale prevede il project financing (finanza di progetto). Il project financing è uno strumento di finanziamento a medio/lungo orizzonte temporale, di una iniziativa imprenditoriale in cui i flussi di cassa (cash flow) del progetto/opera garantiscono il rimborso del finanziamento stesso. Tale strumento è utile perché permette la realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione e, almeno in teoria, dovrebbe rappresentare una soluzione alla mancanza di fondi pubblici. Trattandosi di una struttura sanitaria pubblica dove chi viene ricoverato non paga nulla e le prestazioni sanitarie sono anch’esse gratuite è evidente che il flusso di cassa sarà prevalentemente, se non totalmente, a carico dell’ente pubblico, che nella determinazione dei costi e sulla qualità delle prestazioni fornite avrà poca voce in capitolo. In tale situazione sarebbe probabilmente più vantaggioso trovare altre forme di finanziamento (sistema bancario, obbligazioni, ecc.), che consentirebbero di avere le mani libere sulla gestione. Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sollecitare, entro tempi brevi, un chiarimento definitivo sul futuro del NOT, per quanto riguarda tempi di realizzazione, dubbi progettuali già emersi sull’attuale progetto e su chi realizzerà l’opera e con quali modalità di finanziamento.
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LUCIA COPPOLA |
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